Casa della Pace "Mons. Giulio Nicolini" - Incontro del 22.04.10

Incontro: “Cristo Risorto: Pace a Voi”
22 Aprile 2010 - Casa della Pace “Mons. Giulio Nicolini”

Il secondo incontro organizzato nel mese di Aprile dal Comitato di Solidarietà di San Vigilio, presso la Casa della Pace “Mons. Giulio Nicolini”, è stato dedicato a “Cristo Risorto: Pace a voi”. La testimonianza è stata presentata da don Paolo Salvatori, Sacerdote originario di San Vigilio, ora Parroco di Calino e Responsabile della Pastorale Giovanile di un’ ampia zona della Franciacorta.
Francesco Bolognini, che ha introdotto la serata, ha sottolineato che la Pace viene a noi da Gesù Cristo ed è un dono che non possiamo trattenere; le parole del Signore portano sempre una gioia profonda nel cuore dell’uomo.
Don Paolo ha iniziato il suo intervento presentando una serie di situazioni di non-pace vissute nei paesi occidentali: aumento dell’utilizzo di psicofarmaci, condizione di accidia (malattia dell’anima e del cuore) vissuta da molti, pigrizia, vuoto intellettuale, depressione…Tutto questo ci fa comprendere che spesso non siamo in pace, nonostante il nostro benessere.

Questa, in sintesi, è la meditazione proposta da don Paolo. “Le parole di Gesù Cristo - Pace a voi - le troviamo solo nei Vangeli di Luca e Giovanni. L’evangelista Giovanni, in particolare, lega queste prime parole di Gesù Risorto alla remissione dei peccati; questo evidenzia come ci sia un nesso fondamentale fra la Pace ed il perdono dei peccati (Sacramento della Riconciliazione). Perdono e Pace, quindi, camminano insieme. Quando si rompe il rapporto tra Dio e l’uomo, salta la Pace, si interrompe il mio rapporto con gli altri, con la creazione…il prossimo viene visto come un rivale con il quale competere, il creato diviene come un giocattolo. Diviene indispensabile che cerchiamo dentro di noi l’origine della non-pace. Dio è misericordia, ci rincorre e ci cerca: noi dobbiamo solo lasciarci trovare. Nella storia della Salvezza l’uomo si perde continuamente ma Dio non si rassegna mai perché è troppo innamorato delle sue creature, al punto da “giocare” un’ultima “carta” mandando suo Figlio, Gesù Cristo, uomo nuovo. Con Gesù ritorniamo ad avere confidenza con Dio, siamo riconciliati anche con noi stessi: siamo figli perdonati, figli aspettati, cercati…In questo modo siamo abitati dallo Spirito Santo (è lo stesso Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti) e ci è dato di poterci chiamare fratelli e sorelle, possiamo perdonarci fra noi. In Dio si fa esperienza di perdonare il prossimo, fa tutto Lui. Noi dobbiamo essere solo vasi capienti: non si ama il “nemico” con il nostro sforzo perché tutto ha origine in Lui. L’uomo, da solo, può creare situazioni di non-guerra, può fare trattati ma non raggiunge mai la Pace; una nuova umanità riconciliata si ha solamente in Dio Padre. Noi cristiani dobbiamo peccare di più di “santa superbia”, di sano orgoglio. Sta scritto, infatti: “ti ho fatto poco meno degli Angeli, vi ho disegnati ad uno ad uno con la mia mano”. Nel Nuovo Testamento leggiamo addirittura che “voi farete cose più grandi di me…ho posto il mio Spirito dentro di voi..”. O Lui bara o noi non ci crediamo. E’ necessario comprendere che come me non c’è nessuno, sono originale, devo recuperare ciò che mi fa uguale a Dio, a sua immagine. Dobbiamo tornare a metterci in Pace, cioè tornare a Dio, rendendo protagonista la sua Grazia, non i nostri sforzi. E’ indispensabile ritrovare e vivere la potenza dei Sacramenti e della Parola di Dio: gettiamo nel Signore i nostri affanni!
Un invito importante: stiamo insieme. Cosa salva i due discepoli di Emmaus? Lo stare insieme...come gli undici discepoli. Cosa fa disperare Giuda? Lo stare da solo fra i dodici, perché non si è mai inserito nel “Gruppo”. Nella condivisione c’è la Chiesa: da soli il Vangelo non si vive. Nel Vangelo sta scritto tutto, il problema è che noi non ci crediamo. E’ importante che coltiviamo relazioni sane, che abbiamo campanelli sicuri da poter suonare, che incontriamo cuori capaci di ascoltare…Le cose preziose sono quelle da custodire di più; i limiti del nostro carattere possono essere anche la nostra forza. Prendiamo in mano il Vangelo e, insieme, saremo al sicuro”.

Alla testimonianza erano presenti molte persone che hanno condiviso la
meditazione vivendola con un profondo senso di pace: una vera ricchezza da conservare nel cuore e da portare nella vita.

Piardi Lidio

 

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